Il ghiro sardo

Il ghiro (Glis glis) è un roditore appartenente alla famiglia Gliridae; è l’unica specie del genere Glis.

Lungo circa 30 centimetri di cui 13 (circa) di coda, pesa in media 100 grammi. Ha una pelliccia di colore grigio castano sul dorso, mentre il ventre è bianco; il muso è caratterizzato da due grandi occhi e da folte e lunghe vibrisse (lunghi peli a lato del muso con funzione tattile), le orecchie, di forma rotondeggiante, sono piuttosto piccole e fuoriescono di poco dalla pelliccia. Può essere confuso con uno scoiattolo, da cui può essere distinto osservando la coda che mantiene sempre lunga e distesa.

In Sardegna è presente con una sottospecie locale che si credeva scomparsa. È inoltre presente in molte isole mediterranee tra cui l’isola d’Elba, l’isola di Salina e sull’Etna in Sicilia.

Immagine di https://blog.libero.it/

Predilige gli ambienti boschivi, a quote tra i 600 ed i 1500 m. Solitamente frequenta parchi, giardini e boschi, in particolare quelli ricchi di sottobosco e caratterizzati dalla presenza di vecchi alberi dove può reperire facilmente numerose cavità, all’occorrenza adibite a rifugio o nido. Soprattutto durante i mesi invernali, può servirsi delle case rurali come momentaneo riparo.

La dieta del ghiro, basata essenzialmente sui vegetali, varia durante l’arco dell’anno ed è costituita principalmente da castagne, ghiande, nocciole, bacche, frutti di bosco; in autunno vengono consumati anche i funghi. Una minima parte dell’alimentazione del ghiro può comprendere anche animali, in particolare alcuni invertebrati (insetti e molluschi).

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